La Storia

Origini e curiosità

Storia della Cascina

La Cascina sorge da tradizione nei pressi di un bosco di querce sacro a Venere e a Mercurio (dal latino Mons Romur, Monte Quercia, deriva il nome attuale Monterobbio), come presidio militare difensivo in età visconteo/sforzesca verso eventuali invasioni da Pavia. Nel XIV secolo viene trasformata in convento agostiniano.

Il censimento del 1597 la indica come proprietà delle Monache di Fonteggio, proprietarie del fondo agricolo della Chiesa Rossa e dipendenti dalle domenicane di Santa Maria delle Veteri. Costruita con un solo corpo di fabbrica a T creato per il controllo delle acque a monte di Conca Fallata, venne creato un sottopassaggio che collegava i due monasteri, utilizzato durante la Resistenza e poi murato.

Nel XVII secolo la Cascina appare di nuovo nella mappa del Catasto Settecentesco successivamente nel Catasto Lombardo Veneto.

Nel XIX secolo hanno soggiornato presso la cascina personaggi come il segretario di Alessandro Manzoni che importò da Versailles le robinie utilizzandole per potenziare la stabilità degli argini.

Hayez vi ha soggiornato e sembra che Manzoni, colpito dal ritratto che Hayez gli aveva fatto gli abbia commissionato la realizzazione di affreschi all’interno della Cascina.
Non apprezzando tale opera il segretario di Manzoni non avrebbe pagato l’opera e l’avrebbe ricoperta con uno strato di calce.

La Cascina ha ospitato Napoleone durante il suo passaggio in Italia.

Nel 1959 è divenuta proprietà del Comune di Milano e pochi anni dopo è terminata l’attività agricola.

Nel 1985 la Sovrintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici invia un documento al Comune di Milano indicando l’importanza architettonica ed artistica della Cascina.

Oggi la Cascina è abitata da 3 persone regolari più altre irregolari.

Le sale con glli affreschi sono state sigillate dal Comune e non sono visitabili.